lunedì 19 aprile 2010

COME SI FA A SCRIVERE UN BUON TESTO?

piccoli segreti e tecniche non solo per sopravvivere alle lezioni di italiano ma per imparare la nostra lingua. Con l'aiuto del noto scrittore Beppe Severnigni




Per scrivere un buon testo bisogna, prima riuscir a scrivere un buon paragrafo. Il paragrafo sviluppa l’idea topica, ossia l’argomento, del testo, ed è individuato dal punto e a capo. Deve essere un’ unità di ragionamento coerente e completo, e deve avere una struttura grafica chiara. Il testo è composto da un’introduzione, la quale annuncia l’aspetto che si vuole trattare, lo sviluppo dell’argomento e un’ eventuale conclusione. Vi sono diversi tipi di introduzione: introduzione – sintesi, la quale fornisce subito tutte le informazioni più importanti; in media res,nella quale viene messo in primo piano un particolare dell’avvenimento o viene anticipata la conclusione; introduzione – definizione, il testo viene introdotto con la definizione di una parola chiave; introduzione – citazione o introduzione con scena o aneddoto.
Vi sono numerose tipologie testuali differenti, quelle che riporto analizzate sono:
testo descrittivo
testo narrativo
• testo espressivo

Il testo descrittivo può seguire un ordine logico, spaziale o temporale o oggettivo e soggettivo. Deve essere un testo preciso, accurato ed il linguaggio deve essere denotativo o connotativi e ricco di aggettivi, similitudini e paragoni. È un testo che ha lo scopo di informare, convincere o esprimere, emozioni e stati d’animo. Se è un testo descrittivo informativo il linguaggio è neutro, tecnico e preciso. Se è un testo descrittivo persuasivo vi saranno una selezione di argomenti a favore o a sfavore della tesi ed il linguaggio è fortemente connotato. Se esprime emozioni manifesta una visione dell’argomento funzionale alla trama ed il linguaggio è connotato in senso letterario.


Il testo narrativo narra una storia ed è caratterizzato dalla presenza di fabula e intreccio. La fabula è l’ordine cronologico o logico causale degli eventi narrati. L’intreccio è l’ordine degli elementi secondo cui è costituito il testo. La fabula è suddivisa in esordio, peripezie e scioglimento. L’esordio è la situazione iniziale di equilibrio che viene bruscamente interrotta. Le peripezie sono le vicende che costituiscono l’argomento e la conclusione è la conclusione delle vicende che permette tornare all’equilibrio. All’interno dell’intreccio si possono trovare diverse situazioni: la scena, quando il tempo reale e quello della narrazione coincidono(es. i dialoghi); l’analisi, quando il tempo della narrazione è maggiore del tempo reale; il riassunto, quando il tempo della narrazione è minore del tempo reale e l’ellissi, è un salto temporale, un periodo di tempo che non viene raccontato. Fabula e intrecci sono alterati da: flash back(retrospezione), racconta ciò che è accaduto in precedenza; flash forword(anticipazione), vengono anticipati alcuni eventi futuri; montaggio alternato, si alternano due scene che si svolgono contemporaneamente.

Il testo espressivo esprime la soggettività dello scrittore, ha uno stile informale e soggettivo, manifestato anche dall’uso di numerosi aggettivi e dell’uso improprio della punteggiatura. Le tipologie testuali possono essere due, le lettere informali e le pagine di diario o le lettere con stile più ricercato e le autobiografie. Le prime manifestano una sintesi libera delle informazioni e l’uso di un linguaggio medio/ gergale, e la punteggiatura viene utilizzata come elemento ulteriore di emotività. I secondi vengono rielaborati e perfezionati dopo la stesura. Solitamente si usano la 1° o 2° persona , il tempo verbale è il presente ed l’ imperfetto ed il linguaggio è connotato con metafore e similitudini.

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